Sono circa due settimane che abbiamo deciso di mettere ordine. Non alla nostra vita ma nell’orto per prepararlo alle coltivazioni primaverili. Abbiamo perso un po’ di tempo tra la raccolta delle olive, le piogge, il gelo e le feste di natale. Ora è giunto il momento di organizzare. Allora abbiamo fatto il punto della situazione su cosa ci serve e cosa vogliamo fare della nostra terra. Autoconsumo o produzione. Abbiamo deciso per entrambe. Per l’autoproduzione c’è sempre quello che si rovina, quello che non si può vendere.
La scorsa settimana ci siamo fatti portare una balla di paglia e un mucchio di stallatico.
Qualcuno ha spalato sterco sul nuovo terreno preparato, altri hanno pulito le aiuole già coltivate pacciamando i corridoi con la paglia.
Siamo molto soddisfatti. L’orto sta assumendo un volto nuovo, regolare, organizzato.
E tutto da soli.
Abbiamo imparato dalla nostra esperienza in questi cinque mesi in campo, e ci siamo documentati tanto, come facevamo abitualmente per lavoro.
Abbiamo creato anche un piccolo semenzaio, molto spartano, ma utile all’occorrenza.
Ripartono i mercatini e noi presenti all’appello…
Al primo appuntamento del nuovo anno con il Mercato Agricolo del Centro di Cultura Ecologica al Parco di Aguzzano noi c’eravamo… come alla Città dell’Altra Economia al Campo Boario di Testaccio ex mattatoio.
L’ultimo week end è trascorso quindi all’insegna dei mercati.
Sabato ci siamo divisi in squadre: mentre una si dedicava al mercato del Parco di Aguzzano, dove vendiamo solo ortaggi di nostra produzione, un’altra era in campo a tagliare per il mercato di domenica alla CAE e a preparare manufatti: la confezione dei barattoli di marmellata, le torte, i dolci…
foto di Federico Maiorini
Domenica abbiamo allestito un meraviglioso banco. Il tempo è stato propizio per trascorrere una bella giornata tra produttori e colleghi che ci sono venuti a trovare.
Si replica ogni tre week end del mese: il sabato ad Aguzzano e la domenica a Testaccio. Prossimo appuntamento il 19 e 20 febbraio.
Avevamo annunciato alla fine dell’anno la volontà di unire le forze e le intenzioni per creare nuove sinergie.
Domenica 9 gennaio non ci siamo seduti a tavola ma abbiamo provato a prepararlo noi il pranzo. Per loro e con loro.
In cucina lo chef Luigi supportato dalle commis Gloria e Francesca di Eutorto e da Elisabetta dei volontari di Nessundorma.
La pasticceria in mano all’espertissima Olga.
Servizio ai tavoli a cura dei ragazzi di Esperantia.
Se il sogno di Maurizio, presidente dell’associazione, e degli altri genitori è quello di creare una fattoria sociale in cui far vivere i loro figli, ragazzi con problemi di autismo, in autonomia e integrati in un ambiente non ospedalizzato, possiamo dire che il primo esperimento è decisamente riuscito.
Abbiamo preparato un pranzo per trentacinque persone (e ce ne potevano mangiare altre trenta). Stanchi e soddisfatti di aver almeno per un giorno realizzato un sogno.
Per non far torto allo chef il menu era:
Peperoni ripieni di mollica (da pane di lariano), alici dissalate, capperi, olive di Gaeta.
Torte rustiche: ramolaccio e patate, carciofi e patate
Focacce alle erbe aromatiche
Pasta e fagioli con maltagliati all’uovo
Ravioli spinaci, borragine e ricotta
Insalata di arance
Strudel di mele
Il tutto cotto del favoloso forno a legna di Esperantia.
Per godere dell’atmosfera guardate le intense foto scattate da Ilaria, ospite a pranzo.
A parte un rigoglioso fogliame nessun segnale di infiorescenza. Per mesi.
Sembrava poi che il gelo di questi giorni avesse ibernato tutto l’orto e invece voilá ecco i broccoli.
Sembra un sole, proprio quello che ci vuole per crescere e moltiplicarsi.
A guardar bene di belle cose nell’orto ce ne sono: le puntarelle, il cavolo cappuccio e la verza…
e in crescita il cavolo cappuccio rosso, tanto buono crudo in insalata.
Le vere regine del nostro orto. Abbiamo sbagliato nel seminarle a spaglio.
Avremmo dovuto seminarle a file. Per evitare assembramenti selvaggi e diserbo infinito.
Ma loro sono cresciute, nonostante i nostri errori perché gli abbiamo dato tanto amore e attenzione.
Oggi sono state diradate.
Eccone un esempio: in posa da sola e insieme agli altri prodotti della nostra terra.
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