Si torna in campo un po’ in ritardo sui tempi dell’agricoltura e della natura.
Da sabato ci siamo divisi in gruppi, ognuno un pezzo di terra per lavorare insieme ma ottimizzando le forze. In questa settimana contiamo di finire la pulitura delle aiuole dalle erbacce e la rimozione delle colture estive ormai a fine produzione per poi fresare la terra con la motozappa che abbiamo deciso di affittare per recuperare un po’ di tempo e di energia.
Speriamo di riuscire in una produzione autunnale abbondante come quella estiva. Tanti frutti infatti ci ha dato la terra (vedi pomodori), talmente numerosi che quasi non ce la facciamo più a mangiarne.
foto di Jawed Khan
Sabato scorso abbiamo avuto la visita di alcune famiglie con bambini, curiosi di vedere come si pianta e come cresce un ortaggio… la credenza che le carote crescano direttamente nei vassoi al supermercato pare sia abbastanza diffusa nelle giovani generazioni.
Oltre all’episodio già raccontato, abbiamo trovato anche la recinzione dell’orto lato vigna tagliata fino quasi a terra.
Poi nei giorni a venire alcune zucche nascoste sotto la paglia da qualcuno che si stava preparando il lavoro, forse perché troppo pesanti da portare tutte insieme. Segni di scasso e di visite inquietanti come la zucca nascosta tra le file di pomodori infilzata col falcetto.
Singolare che gli episodi siano avvenuti in coincidenza con la vendemmia e l’inizio dell’anno scolastico.
Lunedì mattina arrivi all’orto e… trovi una bella sorpresa. Il cancello divelto. E’ stato scardinato e sono state depredate, perché non si può usare altro termine tutte le sementi, tutte le collane dei peperoncini, la pompa per spruzzare le macerate antiparassitarie, le scarpe da lavoro.
Complimenti ai ladri.
Non gli bastava entrare dal fondo del campo come fanno le amate vecchiette della zona che incuranti della recinzione e della gente in campo a lavorare rubano le zucche. No, troppo difficile, meglio sfondare il cancello.
Qualche mese fa, quando ci è stata tolta la disponibilità del locale che ci ospitava all’interno dell’Istituto Agrario, abbiamo costruito una pergoletta in attesa di un posto in sostituzione. Il posto non lo abbiamo mai avuto e anche grazie a questo i ladri hanno potuto agire indisturbati.
Non sappiamo neanche se questo episodio è frutto di comuni ladruncoli o di persone che volevano soltanto vandalizzare. Resta il fatto che per noi la perdita di tutte le sementi è un danno enorme.
Il 6 settembre di un anno fa iniziavamo a lavorare la terra. Quella terra che in un anno non ci ha mai traditi. I tradimenti e le delusioni sono arrivati solo dall’uomo. La terra ci ha dato tante e continue soddisfazioni, colmando la nostra inesperienza. Ci abbiamo messo tanto lavoro facendola diventare un giardino. Abbiamo condiviso la nostra esperienza e ricevuto molta solidarietà. Ora dobbiamo guardare avanti… al prossimo raccolto.
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